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In alcuni studi si è trovato che c’è una notevole varietà nel gruppo di bambini con scarsa comprensione del testo (Nation e Snowling, 2004): per alcuni lo sviluppo del linguaggio parlato è molto buono ma per altri ci sono prestazioni estremamente basse o nel lessico, o nella comprensione di espressioni metaforiche, o in compiti che utilizzano relazioni semantiche tra parole. Nation e Snowling (1998) hanno trovato che i bambini con basse capacità di comprensione del testo hanno un lessico poco ampio e non hanno una facilitazione quando la relazione semantica tra parole consiste nell’appartenenza a una stessa categoria (es., arancio-mela, pecora-capra, chitarra-violino). Quando la relazione semantica è data invece da una relazione associativa (es., shampoo-capelli; pentola-fornello) sia i bambini con buone capacità di comprensione del testo sia quelli con basse capacità di comprensione mostrano una facilitazione. Questo risultato suggerisce che un deficit nelle abilità semantiche può generare una bassa comprensione del testo scritto. Anche se non ne siamo consapevoli, quando leggiamo una parola si attiva una rete di significati, che vengono poi selezionati e filtrati mentre procede l’elaborazione della frase in cui la parola è inserita. Se una rete semantica non si attiva prontamente o è poco densa (ci sono poche rappresentazioni collegate tra loro) l’elaborazione del linguaggio sarà meno ricca e meno adeguata per la costruzione di un modello mentale della situazione narrata dal testo. |