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I bambini, prima di produrre le prime parole, fanno esperienza del mondo che li circonda, giungono a distinguere tipi di oggetti, attività e relazioni e, all’età di un anno, possiedono un repertorio notevole di concetti prelinguistici che usano per dare significato alle prime forme linguistiche. Lo sviluppo del vocabolario sembra dunque essere guidato dallo sviluppo concettuale e questa influenza può essere osservata nell’ordine in cui vengono acquisite le prime parole (Clark, 1993). Le prime cinquanta parole che i bambini producono si riferiscono a persone, oggetti e attività che prendono posto nella loro quotidianità. I bambini parlano di persone (mamma, papà, bambino), animali (cane, gatto, uccello), cibi (latte, biscotto), parti del corpo (occhi, naso), indumenti (pannolino, scarpe), veicoli (macchina, treno), giocattoli (palla, bambola), utensili (tazza, cucchiaio, bottiglia). Hanno pochi termini per routine (ciao per i saluti) o per concetti astratti che non possono essere identificati percettivamente. Parole come ad esempio onore, audacia, gloria sono apprese molto più tardi proprio perché i relativi concetti, a causa dell’astrattezza e complessità, vengono a costruirsi più lentamente. Allo stesso modo le categorie di oggetti sono più facili di quelli per azioni. I bambini, in questa primissima fase dell’acquisizione lessicale, anche se riescono ad esprimere le il successo (fatto), il fallimento (uh-oh, no) e la ricorrenza (ancora) di un’azione, possiedono più nomi per gli oggetti che per le attività, e per parlare di azioni diverse usano verbi “tutto-fare”, come fare, andare, mettere. Iniziano anche ad essere prodotti i primi termini spaziali che indicano nozioni di contenimento (dentro) o spostamento lungo l’asse verticale (su, giù). Successivamente, vengono distinti termini per temperature (caldo, freddo), colori (rosso, verde, blu), dimensioni (grande, piccolo, lungo), caratteristiche delle superfici (umido, pulito, morbido). Parole come cane, macchina o sedia (parole di livello base) sono apprese prima di termini sovra-ordinati (animale, veicolo, mobile) e sub-ordinati (bassotto, Ferrari, sdraio). Questo effetto non sembra essere riconducibile alla frequenza con cui parole come cane, macchina o sedia (parole di livello base) sono usate nel linguaggio a cui i bambini sono esposti, ma alla maggiore accessibilità ai corrispettivi concetti. E’ stato infatti osservato che quando ai bambini vengono insegnate parole nuove, quelle che sono apprese più velocemente corrispondono ai concetti di livello di base piuttosto che ai livelli sovra-ordinati o sub-ordinati. |