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Le parole che i bambini non recuperano facilmente (ad esempio, vedendo l’immagine di una fisarmonica, sanno che cos’è, sanno che si suona, ma non ricordano come si chiama) tendono ad avere rappresentazioni semantiche poco dettagliate. Rappresentazioni semantiche troppo generiche sarebbero responsabili degli errori semantici nei compiti dei denominazione (ad es. dire fiore al posto di tulipano quando il bambino deve denominare l’immagine). McGregor e collaboratori (McGregor, Newman, Reily e Capone, 2002) hanno chiesto a bambini con DSL e a bambini con sviluppo tipico (ambedue di 6 anni) di dire il nome di 20 immagini di oggetti. Benché per entrambi i gruppi la maggioranza degli errori fosse di tipo semantico (ad es. dire fiore al posto di tulipano), i bambini con DSL davano meno risposte corrette rispetto ai loro pari con sviluppo tipico. Per comprendere se gli errori di denominazione fossero dovuti a un problema semantico, si è chiesto ai bambini di dare una definizione o di disegnare il significato di quelle parole targetche non erano state usate per denominare la figura. Si è visto così che queste parole erano anche definite in modo più povero e venivano disegnate con pochi dettagli. Dunque le parole che tendevano a non essere usate per denominare correttamente un’immagine erano in parte conosciute dai bambini, ma avevano un contenuto semantico povero, poco articolato. Un nostro recente studio (Orsolini, Santese, Desimoni, Masciarelli e Fanari, 2010) mette in luce che la facilità nel memorizzare coppie di parole che condividono una relazione semantica (ad es. margherita-rosa) predice molto se i bambini hanno uno sviluppo lessicale buono oppure un po’ carente. |
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I risultati del nostro studio suggeriscono che la capacità di mettere in relazione concetti e significati (ad esempio, di concettualizzare le differenze tra MARGHERITA e ROSA, oltre che la loro comune appartenenza alla categoria FIORI) è un potente strumento di apprendimento del lessico. |