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Don Milani, il famoso autore di Lettera a una professoressa, ha detto “È solo la lingua che rende uguali. Uguale è chi sa esprimersi e intendere l’espressione altrui”. Ma la lingua ancora non ci rende uguali. Biemiller (2005) ha mostrato, nel contesto statunitense, che in seconda elementare i bambini conoscono in media 6000 parole, ma circa il 25% dei bambini ne conosce solo 4000 e un altro 25% ne conosce invece 8000. Il gap che molti bambini sperimentano nella conoscenza del lessico è uno dei fattori alla base delle difficoltà nella comprensione dei testi scritti e delle difficoltà di studio. C’èuna legge statunitense dal titolo “Nessun bambino venga lasciato indietro” che raccomanda alle scuole primarie una specifica attenzione per l’insegnamento del lessico. Le abilità individuali che supportano uno spontaneo apprendimento del lessico (tutte quelle passate in rassegna in questo articolo) possono essere più o meno efficienti nei bambini, e le esperienze socio-culturali di contatto con i testi possono essere più o meno ricche; per questo, è di fondamentale importanza che la scuola faccia diventare il lessico un esplicito oggetto di insegnamento. |